LA FORMA DELL'ACQUA - THE SHAPE OF WATER
Giovedì 29 marzo
17:00
Sabato 31 marzo
16:30
20:45
Domenica 1° aprile
18:30
Mercoledì 4 aprile
21:00
Martedì 15 maggio
18:00
21:00

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Elisa, giovane donna muta, lavora in un laboratorio scientifico di Baltimora dove gli americani combattono la guerra fredda.
Impiegata come donna delle pulizie, Elisa è legata da profonda amicizia a Zelda, collega afroamericana che lotta per i suoi diritti dentro il matrimonio e la società, e Giles, vicino di casa omosessuale, discriminato sul lavoro. Diversi in un mondo di mostri dall’aspetto rassicurante, scoprono che in laboratorio (soprav)vive in cattività una creatura anfibia di grande intelligenza e sensibilità. A rivelarla è Elisa. Condannata al silenzio e alla solitudine, si innamora ricambiata di quel mistero capace di vivere tra acqua e aria. Ma il loro sentimento dovrà presto fare i conti con una gerarchia ostile incarnata dal dispotico Strickland. In piena corsa alle stelle contro i russi, gli Stati Uniti non badano a spese e a crudeltà. Per garantirsi e garantire al suo Paese un futuro stellare, Strickland è deciso a tutto.

LA FORMA DELL'ACQUA - THE SHAPE OF WATER

Vincitore di quattro Premi Oscar, su tredici candidature ricevute:
Miglior film
Miglior regia
Miglior sceneggiatura
Miglior colonna sonora originale.

Leone d’oro al miglior film alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia

Due Golden Globe
Miglior regista
Migliore colonna sonora originale

DURATA   1:59′
GENERE   Drammatico – Thriller/Suspense – Sentimentale

Valutazione Pastorale
Quante persone, di non elevata preparazione ma di indiscusso valore sociale erano nascoste nei meandri di luoghi di lavoro tra spreco e sacrificio, eseguendo ordini senza ribattere e senza protestare, ma osservando, ascoltando e pensando?
L’America a cavallo tra ’50 e ’60 era così, popolazione ordinata e insieme capace di reazioni, e soprattutto di sogni. Al sogno si affida Elisa, donna delle pulizie quando per caso si imbatte in uno strano essere tra il mostruoso e il pauroso, che viene tenuto nascosto e isolato con la prospettiva di eliminarlo. Il senso di protezione scatta immediato. Elisa prende per l’imprevista creatura anfibia una infatuazione come un sentimento di difesa e di protezione, che la induce a fare qualcosa per salvargli la vita. Sulla presenza di un ‘altro’, diverso e tale da incutere paura, si snoda il racconto. Che gioca a corrente alternata sulla diffidenza, sul timore mai sopito dei nemici sconosciuti dell’America, sui cittadini di diversa definizione, sul pericolo ‘comunista’ più che mai incombente. Elisa, all’inizio timida e poi via via più coraggiosa, affronta i rischi di una reazione seria e spavalda, una prova di forza che gli mette contro il capo/padrone.
E’ bravo del Toro a scandire dentro i toni di una favola dai colori neri e paurosi i ritmi di una tensione forte e incontrollabile, tra durezza e amarezza esistenziale. Il film scorre pieno di suspence, di angoscia, di aperture verso un cambiamento, alleggerito da colori forti, da un clima ‘noir’ con molti fremiti e paure inconsce. Ne esce un ritratto di un’America anni Cinquanta serio e credibile, anche se plasmato dalla visionarietà onirica della fiaba.
Diretto con polso e vigore creativo notevoli, il film ha ottenuto a Venezia quel Leone d’oro che ha segnato il definitivo lancio del regista messicano a livello internazionale.
Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.